LABORATORIO DI RICERCA MUSICALE CON STEFANO BATTAGLIA
ISCRIVITI QUI!
L’esperienza dell’improvvisazione musicale è un percorso straordinariamente utile per qualsiasi strumentista, perché in grado di arricchire da un punto di vista emotivo, psicologico, spirituale e tecnico, creando un canale privilegiato e diretto tra il sé e l’universo musicale. Per raggiungere buoni risultati oggettivi (espressivi, formali, estetici), l’esperienza deve poter trasformarsi in prassi.
Un lavoro specificamente dedicato permette alla prassi improvvisativa di sfociare in mezzo espressivo, espressione del sé, arte, oppure stabilizzarsi come metodo di studio per poter donare maggior qualità e consapevolezza alle attività principali della vita musicale, come l’interpretazione e la composizione. Da una parte l’arte dell’improvvisare, come mezzo espressivo comunicativo del sé più profondo attraverso competenze formali e narrative tipiche della composizione, e non solo come esperienza metodologica di studio, ma anche come gesto performativo, fondamentale e decisivo per quel musicista che ambisce alla manifestazione musicale, all’espressione di sè. Dall’altra come possibile superamento/ampliamento degli aspetti irrazionali, primitivi e liberatori che l’improvvisazione porta con sé, a favore di una metodologia precisa, che deve mettere in dialogo ed armonizzare tra loro le tecniche compositive con quelle strumentali, allo scopo di comporre in modo estemporaneo. Un percorso di ricerca che intende formalizzare il concetto di composizione istantanea che mantenga le proprietà sintattiche e le capacità semantiche proprie della composizione. La prassi dell’improvvisazione intesa come lo sviluppo costante di un metodo di pratica strumentale atta a stabilire un rapporto simultaneo tra pensiero e azione e cercare di definire, su un piano più psicologico, una distinzione interiore tra essenza e personalità. Tale prassi favorisce lucidità sui propri talenti e limiti, consapevolezze delle diverse tecniche strumentali, producendo maggiore intensità espressiva e soddisfazione. È decisivo oggi (ri)costruire il percorso di rivelazione-comunicazione con la propria individualità, risolvere nodi profondi del significato e raggiungere una maturità emotiva che coincida con una naturale, consequenziale intensità espressiva. Il percorso di rivelazione e comunicazione avviene su due piani e in due fasi: uno di auto-risonanza, rivolto alla comprensione del sé; l’altro di rivelazione e comunicazione verso l’esterno. La ricerca attraverso l’improvvisazione é uno straordinario strumento per sperimentare sia in contesti tradizionali, in organici precostituiti e su materiale preesistente, sia in contesti informali di totale estemporaneità. Per ottenere risultati soddisfacenti é necessario diminuire quella percentuale di casualità che spesso influisce in maniera determinante sulla qualità musicale oggettiva. È fondamentale perciò creare una rigorosa disciplina, regalandosi un bagno benefico attraverso le vie linfatiche della musica, a contatto diretto con gli ingredienti alchemici che sono il corpus della musica e all’origine di tutte le musiche. Un lavoro che presenta contemporaneamente elementi che coinvolgono la tecnica strumentale, la fisica acustica, la sfera psichica, emozionale e creativa, l’esplorazione di diversi linguaggi musicali, la logica, l’analisi razionale contrapposta al campo creativo e alle sue potenzialità, le sue capacità di sintesi, di immaginare, di intuire e percepire, a diversi livelli di apertura e sintonia.
LPRM – LABORATORIO PERMANENTE DI RICERCA MUSICALE
Il Laboratorio si offre come uno spazio di ricerca basato specificatamente sulla prassi dell’improvvisazione, sia attraverso ambiti tradizionali che in contesti di contaminazione e nuove musiche. Fonda la sua sintassi metodologica sull’esperienza musicale diretta, collegata con l’azione strumentale, le varie tecniche compositive e i più diversi processi di manifestazione creativa ed espressiva, in alternativa complementarietà ai normali percorsi didattici fondati invece sulla rappresentazione, la assimilazione e la ripetizione di modelli e stili.
Un metodo performativo, che si impegna ad accompagnare tutti quei musicisti che necessitano di un ambito culturalmente autonomo e libero da pressioni di circuito per sperimentarsi attraverso un’esperienza continuativa di prove e ricerca, sia individuale che di gruppo, che sfoci in una maturità musicale più complessa, articolata e consapevole:
- imparare ad ascoltare e riconoscere la materia musicale – i quattro parametri
- imparare a costruire e gestire il processo creativo senza modelli prestabiliti
- approfondire il rapporto tra ascolto consapevole e reazione
- definire vari livelli di auto risonanza e percezione musicale
- maturare un istinto complementare tra i musicisti nell’azione strumentale
- aumentare la rapidità di costruzione di equilibri musicali interni al gruppo
- acquisire le capacità di riconoscere, sviluppare e mettere in dialogo le figure tematiche, accompagnando i soggetti narrativi sviluppandoli semanticamente all’interno di strutture morfologiche – i tre parametri narrativi
Superata la fase dell’apprendimento, comincia il processo di costruzione di un’ identità affrontando l’esperienza della musica in modo sperimentale, un lavoro profondo e necessario spesso rimandato all’infinito dal musicista. Una ricerca che comprende allo stesso livello consapevolezze di composizione e ampliamento del bagaglio tecnico strumentale. La ricerca è tesa a percorrere le possibilità più vitali e futuribili del pianeta musica attraverso contenuti che appartengono a quattro diversi itinerari che vorrebbero rappresentare altrettante direzioni complementari di ricerca: due tradizionali, dedicate ad una (ri)lettura approfondita del passato e due dedicate al presente ed al futuro, attraverso la composizione originale e a quella istantanea, sperimentando diversi modi possibili di concepire una performance di improvvisazione.
TRADIZIONI
BOOK OF SONGS
1) canzoni dal medioevo a oggi e provenienti da diverse parti del mondo
2) monografia Alec Wilder (1907-1980), attraverso più di sessanta arrangiamenti di Stefano Battaglia delle sue Art Songs, Popular Songs.
3) musica rituale, popolare o colta legata ad un testo o alla danza, da Hildegard of Bingen a Bartok.
BOOK OF JAZZ
Brani del repertorio specifico del jazz americano del ‘900, suddiviso in sei sezioni:
l) Lo swing (1925-1945), con le musiche di Armstrong, Bechet, Beiderbecke, Ellington, Garner, Hines, Waller, ecc.
2) Il bebop (1945-1955) con le musiche di Brown, Johnson, Gillespie, Lewis, Mingus, Monk, Parker, Powell, Rollins, Shearing, Tristano, ecc.
3) Il periodo di grande espansione del linguaggio e transizione verso le contaminazioni (1955-1965), con Coltrane, Davis, Coleman, Brubeck, Dolphy, Evans, Jones, Giuffre, Hubbard, Lacy, Silver, Waldron, Jobim ecc.
4) Lo sviluppo attraverso le contaminazioni, dove l’idioma jazzistico rimane come comune denominatore (più o meno presente), ma le musiche sono assai diverse tra loro e ricche di riferimenti extra-jazzistici (dal 1965 in poi). Si tratta di tre sezioni progressive che affrontano sia le avanguardie storiche degli anni Settanta sia le nuove musiche, dove si rivela un progressivo allontanamento di alcuni forti riferimenti idiomatici (lo swing e l’armonia funzionale di tradizione tonale e modale).
Ogni gruppo ha anche la possibilità di scegliere uno solo tra questi esponenti della tradizione e creare una ricerca monografica dedicata interamente al suo repertorio.
NUOVE MUSICHE
COMPOSIZIONE ORIGINALE
1) interpretazione musica originale (dal repertorio di composizioni di Stefano Battaglia).
2) composizione, dove uno o più musicisti del gruppo presentano ad ogni incontro composizioni originali o nuovo materiale musicale da sviluppare ed arrangiare in sede di laboratorio.
IMPROVVISAZIONE TABULA RASA – COMPOSIZIONE ISTANTANEA
La tabula rasa era una tavoletta di cera su cui gli antichi maestri scrivevano quotidianamente i loro insegnamenti ed esercizi per poi cancellarli alla sera così da poter riscrivervi sopra il giorno successivo e ricominciare da capo. Metaforicamente è un concetto applicato all’intelletto e all’apprendimento, con un doppio importante significato: l’abbandono ideale dei modelli e stili sin lì studiati ed acquisiti per ritornare ad uno stadio di re inizio indotto. Trasposto dalla filosofia all’esperienza musicale, il concetto mantiene intatta tutta la sua forza, a favore di una rinnovata purezza creativa, il rifiuto all’imitazione e alla ripetizione, a favore di un azzeramento volto alla scoperta di un istinto consapevole (counscious unconsciousness).
Lo studio isolato e concentrato dei parametri musicali costituenti e la conoscenza applicata dei parametri narrativi, è teso a modellare una sensibilità compositiva attraverso l’esperienza diretta sullo strumento, affinché si crei un unico universo poetico il più possibile libero, ma caratterizzato e disciplinato da un rigoroso senso della forma. L’esperienza della tabula rasa aiuterà il musicista a connettersi in modo creativo e consapevole direttamente con la propria essenza più profonda, individuale e specifica, svincolandosi dai pur necessari modelli della prima fase di studio, determinando quel senso di verità individuale necessario nella musica di oggi come quella di domani, qualsiasi sia il linguaggio nel quale l’artista infine scelga di esprimersi.
Il lavoro dei Laboratori è sempre finalizzato alla performance e alla concretizzazione di partiture che siano veicolo per l’improvvisazione libera attraverso percorsi semantico-strutturali che prevedano l’assenza di notazione musicale tradizionale a favore di precise indicazioni narrativo-morfologiche, per consentire di sfruttare al massimo le potenzialità espressive della tabula rasa, ma senza separarsi completamente dal valore strutturale e drammaturgico della composizione. È un percorso di auto risonanza teso a (ri)creare identità individuale ed un reale sviluppo del sistema percettivo, indipendente da imitazione e/o rappresentazione di modelli e/o stili pre-esistenti. Si focalizza attorno alla pratica metodologica dell’improvvisazione, vissuta dunque attraverso una precisa disciplina, come prassi e non come momento esclusivamente liberatorio, con l’obiettivo ultimo di annullare idealmente le distanze espressive e formali delle tecniche strumentali con quelle della composizione, determinando una maturazione consapevole unitaria e totalizzante attraverso l’esperienza della composizione-istantanea.
FREQUENZA
Nove Laboratori annui a cadenza mensile (da gennaio a dicembre).
DURATA
La durata delle lezioni varia a seconda della tipologia d’organico, come indicato di seguito:
Duo: 2h.30
Trio: 3h.30
Quartetto: 4h.30
Quintetto: 5h.30
Sestetto: 6h
Settetto: 6h.30
Ottetto: 7h
Ensemble: 8h
Piano solo -max 8 partecipanti-: 1h.30 collettiva a partecipante (es: 4h.30 per 3 pianisti, oppure 12h per 8 pianisti)
A CHI È RIVOLTO
I corsi sono rivolti a musicisti di ogni grado e livello, provenienti da tutti gli ambiti musicali e stilistici, senza limitazione alcuna. La partecipazione è prevista anche per studenti dei corsi pre-accademici ed accademici di I e II livello. L’ammissione al corso avverrà previa selezione da parte del M° Battaglia con valutazione insindacabile.
Nota: Gli studenti dei corsi biennali SJU potranno partecipare esclusivamente dopo aver sostenuto tutti gli esami del corso di Tecniche dell’improvvisazione tenuto dal M° Battaglia, ad eccezione dei soli casi in cui gli studenti ancora frequentanti il suddetto corso, siano anche i titolari della Borsa di Studio “Alessandro Giachero”.
COSTO
75 € iscrizione a Siena Jazz – Accademia Nazionale del Jazz
475 € n.5 Laboratori (gennaio-maggio)
380 € n.4 Laboratori (settembre-dicembre)
MODALITA’ DI PAGAMENTO
Il pagamento deve essere effettuato tramite la piattaforma NettunoPA a seguito della richiesta di iscrizione.
I pagamenti dovranno essere corrisposti:
1) in un’unica soluzione (nove Laboratori), per un totale di 930,00 €. Il pagamento deve essere corrisposto inderogabilmente entro il 7 gennaio 2023.
2) in due soluzioni i due blocchi (5+4 Laboratori), il primo blocco di lezione per un importo di € 475,00 e il secondo blocco di lezione di € 380,00 (le due quote dovranno essere versate entro e non oltre il 7 gennaio 2023 e il 7 giugno 2023)
Si ricorda inoltre che tutti i partecipanti sono tenuti a versare entro l’avvio del primo mese del corso la quota di iscrizione di € 75,00 (che si somma alle quote di partecipazione al laboratorio precedentemente descritte).
Nota: Il corso sarà fruibile esclusivamente a fronte del pagamento della quota prevista e corrisposta entro e non oltre i termini previsti. Il mancato pagamento entro i termini indicati comporterà la sospensione della partecipazione al corso.